Generale di Brigata ( r )
Sin da giovane ha manifestato indubbie doti manageriali ed un vivo interesse per una “presenza” nel sociale del mondo dei giovani. Ha aderito giovanissimo all’ Azione Cattolica. Tredicenne lo troviamo a capo di una consistente compagine sportiva e successivamente, diciottenne, rappresentante sportivo provinciale, corrispondente di una testata giornalistica reggina ed impegnato nell’ associazionismo locale.
Ventenne entra in Accademia Militare. Dal 1963 al 1983 risiede per motivi di lavoro nelle città di Modena. Torino, Bracciano (Roma), Passo Corese (Rieti), Milano, Messina, Civitavecchia e Palermo. Dopo aver girato per l’Italia ed accresciuto le sue conoscenze, è ritornato nella sua Melito dimostrando che il passare degli anni non muta lo spirito.
Le notevoli esperienze maturate a contatto con realtà culturali e tradizioni eterogenee lo hanno fortemente convinto ad operarsi in vari settori sociali per favorire il decollo di Melito verso una posizione pubblica intesa e partecipata. Il suo operato nel sociale rappresenta un clamoroso esempio di supplenza da parte di un privato cittadino nello svolgere funzioni ed attività di peculiare rilevanza pubblica.
“Conserva del passato quanto ti può servire e merita di essere tramandato, ma guarda al futuro con lo sguardo di un fanciullo”: il motto oraziano, citato a memoria, è stato anche il suo motto, la ricerca di soluzioni nuove e più appaganti ha costituito il leit-motiv delle sue attività.
La voglia di fare, e di fare bene, che si è sempre portato dietro merita di essere alimentata e tramandata.